Quella mattina Cinthia si presentò alla
mia porta a cavallo di una Suzuki GSX-R 1000. Io stavo sistemando delle cose
nell’atrio e così potei osservarla con agio, e con un notevole fastidio,
arrivare, parcheggiare e scendere dalla moto per dirigersi verso la mia porta.
Era vestita con stivali, un paio di jeans stinti e un giubbotto di pelle, per
il resto aveva i capelli biondi pettinati all’indietro, non aveva un filo di
trucco e portava i suoi occhiali soliti. Gli occhiali erano la cosa più strana:
Cinthia aveva undici decimi per entrambi gli occhi, però le piaceva portarli
perché le davano una certa aria da intellettuale. In effetti, facevano un bel
contrasto con tutti i muscoli che si era fatta in anni di palestra, e viceversa
si accordavano bene con il suo lavoro di bibliotecaria.
“Ciao, Digit, come va?”
“Ciao,” ringhiai io di rimando.
“Non mi sembri molto contento di
vedermi.”
“Dovrei? Lo sai benissimo che nei
prossimi dieci secondi, troverai il modo di portarmi da qualche parte dove non
voglio assolutamente andare e di farmi fare qualcosa che non voglio
assolutamente fare, il tutto senza darmi come al solito il becco di un
quattrino.”
“Beh, ma questa volta sarà diverso.
Vedi, avrei bisogno di compagnia per un affare che potrebbe essere molto
remunerativo per entrambi, e ti assicuro che il tutto non ti porterà via che
poche ore. Diciamo che entro domani a quest’ora potresti essere di ritorno, e
con un bel po’ di soldi in tasca.”
E qui Cinthia mi scoccò un suo sorriso speciale,
nel senso che quando sorrideva così, con gli occhiali e senza un filo di trucco, sembrava la
quintessenza della maestra elementare, quella giovane, appena assunta, e
particolarmente dolce e simpatica. Attenzione però, perché se era lì voleva invece
dire che lei, se non io, aveva qualcosa da guadagnare e quando si tratta di
soldi Cinthia non si ferma davanti a niente e a nessuno.
“Niente da fare, sono stufo di farti da
galoppino quando ti fa comodo. Oggi ho un programma tutto studio e casa, per cui,
ripeto, niente da fare.”
“Oh, davvero mi sembra impossibile che
tu lasci a terra una vecchia amica… comunque prima di andarmene lascia almeno
che ti abbracci.”
Al che, prima che io potessi fare un
passo indietro, o anche due, Cinthia mi aveva circondato le spalle con il suo
possente braccio destro, poi scese di qualche centimetro inchiodandomi le
braccia. Per completare l’opera, diede una potente strizzata, togliendomi il
fiato.
“Bene, allora intanto ti auguro buono
studio…” e mi diede una seconda strizzata, sconquassandomi costole e tutto e
togliendomi ogni voglia di combattere. Allentò una po’ la stretta, il tempo
necessario perché io potessi raccogliere un filo di fiato e dire:
“Pietà, ferma… farò tutto quello che
vorrai…”
“Ah, bene, alla buon’ora!”
E così, qualche minuto dopo, eravamo in
viaggio verso sud, verso una qualche avventura che Cinthia non si era nemmeno
degnata di spiegarmi in dettaglio. Né si era degnata di spiegarmi che cosa
c’era nel portadisegni a forma cilindrica che portava di traverso sulla
schiena.
Post
Scriptum alla prima parte
"Cindy McFarland – quanto meno
nella sua ultima incarnazione – è nata a Ayr, in Scozia, e si è arruolata, come
gesto di ribellione nei confronti dei suoi genitori, non appena compiuti i
diciotto anni nei Royal Marines.
Nel corso però delle sue prime
missioni Cindy si è progressivamente disgustata della vita militare e ha capito
di aver fatto un grosso errore, soprattutto perché sempre più attirata dal
desiderio di guadagnare dei soldi e di vivere nel lusso, ma anche perché dentro
di lei sentiva di dover fare qualcosa di diverso..."
Libri Antichi è la prima storia, ma
né in ordine logico né in ordine di come sono state scritte, dedicate a Cindy
McFarland. In realtà, sia la matrice di queste storie che il personaggio sono
frutto di un vero e proprio work in progress e non so dire dove questo porterà,
per cui sarebbe inutile riportare qui l'intero passo che rappresenta il primo,
grezzo tentativo in cui avevo cercato di ricreare il passato del personaggio.
Basti solo dire che Cindy è a metà strada fra un'esploratrice, una killer
professionista, una mercenaria e un'affarista, e solo il tempo potrà dire in
quale direzioni il personaggio si evolverà per arrivare a un tutto coerente. Per
intanto, è protagonista di alcune storie slegate fra loro, storie che alla fine
sono da considerarsi solo come un mero banco di prova per arrivare a questo
"tutto coerente".
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