domenica 12 gennaio 2014

Identità metal e dintorni #3

3. 
Ma proseguiamo con il tema dell'ambiguità. Tempo fa, spesso mi capitava di leggere testate giornalistiche come Metal Shock e Metal Hammer. Devo ammettere che per un certo periodo sono stati una lettura molto interessante, in grado di dare un'insight view del fenomeno molto approfondita e completa. Particolamente significative, da questo punto di vista, erano le rubriche delle lettere, dove però spesso emergeva una sfumatura che permette di capire meglio l'attitudine di certi metallari. Torniamo un attimo alla descrizione suddetta: "si tratta di un ragazzo o una ragazza piuttosto grezzi, che adora un certo tipo di musica e che si veste di conseguenza con chiodo, anfibi e borchie, che beve una quantità di litri di birra e che va a frequentare dei concerti con una frequenza allarmante". Bene, nelle lettere a volte c'erano persone che si lamentavano fortemente dell'immagine negativa che certi media davano del fenomeno heavy metal. In realtà c'era anche chi si lamentava del fatto che i non metallari o chi per loro guardassero negativamente il loro look. Però ci si potrebbe chiedere: A) ma a te che te ne frega di quello che scrivono certi giornalisti? e B) che te ne frega se dai fastidio a qualcuno? Siccome però evidentemente a molti queste due cose creavano indignazione, questo significa che di nuovo c'è un'ambiguità di fondo. Evidentemente per molti metallari l'idea è: ascolto un certo tipo di musica, forse mi vesto anche in un certo modo, però sono interessato ai valori della società in cui vivo e quindi vorrei il rispetto di tale società.  

Con tutto questo discorso, non vorrei che qualcuno pensasse che io giudichi il comportamento di altre persone. In fondo, siamo in un Paese libero, e ognuno è libero di comportarsi come più gli aggrada. Il compito che mi ero prefisso infatti non è giudicare, ma piuttosto cercare una spiegazione logica che gettasse luce su situazioni e dinamiche che ho visto spesso, sia da spettatore che da protagonista, nelle mie fugaci incursioni nell'ambiente. Se uno vuole darsi un tono ascoltanto una certa musica, va bene, l'importante è che chi invece ascolta musica per le emozioni che essa può dare sia consapevole che ci possono essere altre modalità di fruizione della musica stessa, e non si sorprenda eccessivamente di eventuali incongruenze. A questo punto, però, bisognerebbe illustrare anche un altro punto, ovvero la dimensione sociale dell'ascoltare musica - vale a dire, se uno ascolta metal solo all'interno delle pareti della sua camera, senza frequentare degli headbanger né andare a concerti, può definirsi un metallaro?

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